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Come riconoscere subito un/a rompipalle

Rompipalle: epiteto del nome. Definisce una persona (o un gruppo di persone) che ha deciso che “non va bene”… facendo riferimento a qualsiasi sia la soluzione proposta. Perfettino.

Sinonimo: “ho sempre voluto essere insegnante”, “sapevo di volere tre bambini da quando avevo 11 anni”, “vota per me!”, “no, è che non mi piacciono le ostriche”.

Ci sono i rompipalle che non si nascondono, sono felici di dimostrare che la loro vita è molto più organizzata della vostra. Per coronare il tutto e fracassarci le noci di cocco, parlano di argomenti di cui hanno sentito parlare alla televisione e sono così sicuri di sé che, a parte stare muti, la scelta delle alternative che si offrono è molto ristretta.

E PEGGIO, c’è l’altra scuola, quella dei rompipalle che vi strisciano intorno come serpenti per tutto il tempo che il Buon Dio ci ha concesso di vivere. Sono loro quelli che andremo ad analizzare oggi.

 1. I rompipalle in coppia

La coppia di rompipalle ha la particolarità di essere divisa: presi singolarmente, i due protagonisti sono ultra-mega-simpatici e anche gradevoli da frequentare. Ma non appena i due orsacchiotti pucci pucci sono insieme, e che si amalgamano fino a diventare una persona sola, che si danno i bacini (quel momento in cui lei alza la testa e tende la bocca per aspettare il bacio), ecco, esattamente a partire da quel momento, è un disastro.

Sindrome della “bambina grande” per lei, che sembra posseduta da un grave disturbo della personalità: si trasforma in bambina di sei anni, prende il bicchiere con due mani e esige una cannuccia perché crede che la renda “troppo dolce” agli occhi del suo ragazzo.

Quanto a lui, dice ogni cinque minuti “Beviamo? Ci fumiamo una siga? Oh raga stasera ci sballiamo!”, mentre poco prima, ovvero dieci minuti prima dell’arrivo della sua ragazza (che ha deciso che il cappottino marrone è troooppo cool) ti parlava della teoria della relatività rendendo così semplice il concetto che ti pareva di essere Marie Curie.

 I rompipalle in coppia sono insalvabili fino alla loro definitiva separazione:

- LEI decide di voler recuperare il tempo perso andando con dei tipi che voi non tocchereste nemmeno con un dito. Per farlo, vi porterà agli after-work di merda per rimorchiare tutti i sosia del suo ex. E non indosserà più il suo cappottino marrone troppo cool perché ha deciso che i cappotti “non fanno abbastanza puttanella”.

- LUI trova un’altra dello stesso genere dopo 24 minuti ad un altro after-work di merda. Le porterà una bottiglia di vino da 2 euro, conquistandola. Poi la porterà a cena e lei lo contraddirà anche a letto.

Per confessare alla ex coppia che insieme erano veramente insopportabili aspettate 5 anni. Non si sa mai che decidano di rivedersi ogni tanto, dicendo di voler mantenere un buon “rapporto”.

2. Gli amici rompipalle possessivi

Attenzione! Più discreto di un insetto stecco, l’amico/a rompipalle possessivo/a può restare sotto copertura per molto tempo. Quando vi vedete solo voi due è strano/a (chi non lo è?) ma vi divertite. Fate tutto quello che si fa con un/a amico/a:

  • ordinate delle pizze a nome di Giorgio Rossi “Grazie, terzo piano a sinistra” e poi scomparite.
  • fate shopping e maratone di serie TV, videogiochi, film.
  • vi fate delle super serate nei locali...

È veramente uno/a forte e stracool, fino a quando non lo/a presentate agli altri tuoi amici.

A partire da quel momento, si passa da un umano normale a una bestia di satana fuori controllo, maleducata, arriva persino a lanciare la mollica di pane nella schiena dei tuoi amici per farvi capire quanto per lui/li siano stupidi e inutili. Addirittura spegne anche una sigaretta in un libro a casa di un amico, ma nonostante ciò gli/le date ancora una chance.

Ma quando fotografa lo stato Fb di uno dei tuoi amici e ve lo invia con scritto “non capisco come fai ad essere così amico/a di questo sacco di merda” capisci che, probabilmente, non è una brava persona. Il/la rompipalle possessivo/a è insalvabile, pure lui. Ha bisogno di fusione. Tu l’hai fatto/a fuori.

 3. La nuova ragazza del tuo amico, che si rivela essere una rompipalle

Trattiamo adesso un argomento più delicato. “L’hai vista? Non è fantastica?” è una domanda che ti angoscia perché NO, NON È PER NIENTE FANTASTICA.

S’insinua, la vipera, finge di interessarsi, ma vi ha chiesto tre volte “cosa è che fai te?” quindi vi rendete conto che probabilmente quella stronza se ne sbatte di voi, vuole solo fare l’appiccicosa con il suo nuovo ragazzo e, a poco a poco, ecco cosa succederà:

A febbraio, alle 23: Andiamo a casa? (sussurrato in maniera sexy)

A aprile, alle 22: Io sono stanca, ma tu resta pure se vuoi. (certo)

A maggio, alle 21: No, ma vacci pure, io ti aspetto a casa tua.

A luglio, alle 20: Ah no, non VENIAMO, SIAMO stanchi.

14 febbraio 2020 : nuovo messaggio – Hey ciao, Giulia e io ci sposiamo! Siete invitati al nostro brindisi alle 16H.

A quel punto avete due soluzioni: o ignorare quella ragazza e lasciare navigare il vostro amico verso la deriva di una coppia-fusione, si farà chiamare “fagiolino” in meno di tre mesi e dirà la seguente frase: “Prendo un succo, cerco di limitare un po’ il consumo di alcol. Visto che Giulia non beve, non sono più tanto abituato”, oppure inserire Giulia-il-caso-umano nella “vostra agenda” per cercare di renderla più piacevole, solo per il bene del tuo amico. In bocca al lupo!

4. Il/la rompipalle che è in te

Quando avete un gruppo di amici, normalmente se non uscite una sera tutti si chiedono dove siete: “dai vieni, non è tardi!”. Questo messaggio dovrebbe farvi riflettere. Perché siete a casa vostra quando in realtà dovreste essere fuori, a divertirvi con i vostri amici?

Se volete, potete evitare di trasformarvi in rompipalle. Vi basta semplicemente non farvi pregare quando le persone hanno voglia di vedervi. Dopotutto, siete fortunati/e. Ci sono persone che sono talmente sole che conoscono tutte le serie netflix a memoria perché nessuno le caga. Quindi uscite e non rompete i coglioni.

…E se siete stanchi/e, allora tornatevene a casa, ma almeno datevi una possibilità.

Ok, non ringraziatemi, anche io sono una rompipalle, a volte.

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